martedì 11 dicembre 2012

Gli alieni: prima dell'inizio

Earthbound Zero, conosciuto in Giappone come Mother, è un videogioco RPG creato da Nintendo e Ape (oggi Creatures) per Family Computer nel 1989.

La verità dietro il titolo
Questo gioco, creato da Shigesato Itoi, è il primo di una trilogia, di cui solo il secondo capitolo, Earthbound, è arrivato in America. All' epoca, però, la Nintendo era intenta a portare anche questo titolo al di fuori del suolo nipponico, e infatti in rete si trova una rom praticamente completa di una versione inglese del titolo, che quindi non è mai stato rilasciato ufficialmente al di fuori del Giappone.


Un ragazzo, un destino
La storia del gioco, ruota attorno alle vicende di Ninten, un ragazzo dai poteri PSI che gli permettono di fare cose straordinarie, come teletrasportarsi, usare incantesimi e così via. Appena vestiremo i panni del nostro eroe ci ritroveremo in una brutta situazione: la sua casa è infatti infestata. Dopo aver risolto il problema, il ragazzo decide di partire per capire il perchè delle continue stranezze che stanno capitando non solo nella sua città, ma in tutto il mondo. Durante il suo viaggio incontrerà molti amici che lo aiuteranno nella sua impresa, una delle quali, con particolari poteri simili ai suoi.

Il grande viaggio
Non sono molte le città del gioco, e, anzi, per essere un gioco di ruolo, non è neanche tanto longevo, ma i buffi personaggi e i loro sempre più strani problemi, faranno in modo di portare i giocatori a voler finire l'impresa senza un attimo di tregua. Le ambientazioni, per un gioco dell'epoca, sono curate abbastanza, ma forse il semplice fatto di avere risorse limitate, ci farà sembrare le città e le foreste tutte uguali. Ma il fulcro del gioco sono i personaggi e la storia, quindi non ci concentreremo molto sull'ambiente.

Lotta all'ultimo PSI
Seppur breve come gioco, i giocatori meno esperti potrebbero metterci non poco a completarlo, per l'elevata difficoltà presente, nulla che non si possa risolvere con un semplice allenamento, ma non sono molti i giocatori che amano perder tempo in cose che dovrebbero essere secondarie. Il gioco presenta le classiche battaglie a turni, nelle quali potremo sia attaccare con le armi più impensabili (da mazze da baseball a padelle!) che con i poteri di Ninten e compagni, o in alternativa con gli oggetti. Pecca del gioco è quella di avere uno zaino molto limitato, almeno finchè non si unirà a noi almeno il secondo compagno; questo infatti aumenterà la dose di oggetti da portare, ma saremo comunque spesso costretti a depositare o vendere gli oggetti ormai inutilizzati.

8-bit sull'MP3
Le musiche di gioco non sono molte, ma affatto ripetitive, e non stancano affatto. Dal mio punto di vista, non vedevo l'ora di uscire da un dungeon e tornare in città per sentire la tipica musica della world map. Di sicuro molti preferiranno qualcosa di più moderno, ma tra i giochi dell'era 8-bit, Mother merita un posto d'onore per quanto riguarda il sonoro.


Gioco in italiano
Nel 2003 uscì una versione del gioco per GameBoy Advance assieme al secondo capitolo, purtroppo sempre come esclusiva Giapponese. Alcuni talentuosi ragazzi sono però riusciti nell'impresa di tradurre il gioco (solo il 1°) in lingua inglese. Io ne ho approfittato (loro hanno rilasciato i programmi per tradurre sul loro sito:  http://mother12.earthboundcentral.com/) per creare una versione in italiano di questa piccola gemma dimenticata, reperibile qui: http://traversetown.forumfree.it/?t=62534744#lastpost (ricordo che la patch traduce solo la versione per GBA del titolo, e solo il 1° dei due giochi).
In definitiva è un gioco da provare, sia per gli amanti del genere, che per chi cerca un'avventura non troppo complessa e che possa far sorridere.