venerdì 6 luglio 2012

Un regno di disegni

Graffiti Kingdom è un RPG d'azione creato da Taito e Garakuta Studio nel 2004.

Un regno trasformato
La storia narra del principe Pixel, stufo dei suoi doveri in quanto nobile, decide di darsi alla fuga. Girovagando nel suo steso castello si imbatte in una stanza segreta, dove troverà uno strano pennello in grado di dar vita ai disegni. Per sbaglio darà vita anche a Pastel, uno strano graffito che sembra saperne molto sul pennello e i suoi poteri. La liberazione di Pastel, darà la possibilità al Diavolo di tornare alla libertà, e ciò causerà la trasformazione del regno in un mondo fatto di disegni e graffiti viventi.
Compito di Pixel sarà quello di fermare i piani di dominio del Diavolo per salvare gli abitanti del castello e riportare tutto alla normalità.

Tanti eroi in uno
La principale caratteristica del gioco è quella di poter creare da soli i propri personaggi, e non con vestiti, facce e capelli preimpostati: grazie al pennello potremo infatti disegnare da zero gli eroi del gioco nei quali Pixel potrà trasformarsi. L'andare avanti nel gioco sconfiggendo nemici, ci darà la possibilità di salire di livello e sbloccare nuove funzionalità per il pennello. Se però disegnare non è il nostro forte, possiamo usare i nemici di gioco, i quali una volta sconfitti potrebbero rilasciare una carta che li sbloccherà. Il gioco, seppur classificato come RPG, ha molte più peculiarità con i platform. La durata di gioco non sarà infatti elevata, non ci sarà una grande varietà di esplorazione e non si formerà una squadra composta da più personaggi.

Music Trigger
Le musiche di gioco non sono poche, e saranno molto piacevoli da ascoltare: sono sicuramente adatte agli ambienti di gioco, sempre azzeccatissime. Non ci si poteva aspettare altro da Yasunori Mitsuda, compositore di capolavori come Chrono Trigger, Chrono Cross e Xenogears, ma acnhe dei più recenti Inazuma Eleven e Kid Icarus Uprising. I personaggi sono egregiamente doppiati, e per altro potremo scegliere noi le voci da dare ai nostri graffiti. Ovviamente il titolo presenterà solo i sottotitoli in italiano, ma le voci inglesi sono quasi sicuramente la scelta migliore in un gioco simile.

Colori a non finire
Si noterà sicuraemente già iniziando il gioco che la grafica "cartoonesca" è adattissima a questo gioco. I mondi saranno infatti praterie, mondi pieni di giocattoli, deserti colorati. Ci ritroveremo addirittura a passeggiare su tavoli da cucina, ma non temete: il vostro eroe non è un giocattolo.
Ogni ambiente di gioco avrà più di un'area da esplorare, ognuna con i suoi nemici, e alla fine di esse ci ritroveremo ad affrontare dei boss di fine livello, tutti ben caratterizzati e simpatici, quasi che non li si può definire cattivi. I colpi di scena non saranno molti, e nemmeno molto fantasiosi, ma di sicuro non sarà questo a trasformare il gioco in qualcosa di noioso.

Sequel?
Il gioco è in realtà il secondo di una serie. Il primo, intitolato Magic Pengel: the quest for color, mai arrivato in Europa, però avrà poco a che vedere con quest'altro titolo. Pennello a parte, infatti, sia personaggi che musiche che gameplay cambiano totalmente.
Tra l'altro chi arriverà alla fine di Graffiti Kingdom, non sarà deluso dalle aspettative, certo, ma penserà sicuramente che ci sarebbe dovuto essere un sequel, stavolta non disconnesso come il primo titolo.